domenica 26 agosto 2012

Ciro

In questi giorni nella capitale, sto cercando di staccare la spina e recuperare il vecchio me, riprendere il giusto ritmo del repiro, e ricominciare a vivere la mia vita in maniera regolare. A casa mi aspettano tanti cambiamenti...
Ma la cosa forse più strana e che mi ha dato tanto è l'incontro con Ciro, un uomo piccolo di statura, un uomo con i mano una penna e un diario. Ciro è uno di quelli che è rimasto scottato dalla vita, uno di quelli che per una scopata d'amore è rimasto fregato, da una malattia che tutti forse conosciamo poco.
L'AIDS.
Ma Ciro viene da me cantandomi Vola Vola, senza sapere che sono di Pescara e quindi Abruzzese. Ciro mi guarda e mi da la mano, mi canta canzoni, mi parla di Gaber e De Andrè, e mi fa indovinare che ha i 51 anni meglio portati di tutta la storia.
Ciro è scottato dalla vita, si vede. E' arrabbiato.
Ciro però è uno di quelli che ce l'ha fatta, che l'AIDS in 21 anni l'ha mandato a fanculo.

Oggi Ciro vive in una casa famiglia, e non è solo.
Ciro è uno tosto e da lui si deve imparare.
Ciro parla di aquile, di confine tra mare e cielo, di burrasche, mi canta "a che bello cafè" e poi facciamo a braccio di ferro.
Ciro è uno che mi ha guardato negli occhi oggi, uno che mi ha lasciato il segno.
Ciro oggi mi ha fatto crescere, e una mia dedica su quel diario se l'è meritata tutta.
E alla fine ha cantato "we are the champion".
Ciro ti devo ringraziare, perchè mi hai dato l'ennesima speranza che in questa cazzo di vita, anche malconci, si può fare tanto.

Ciao Ciro... mi hai fatto piangere.
"Molti mari e fiumi attraverserò..."

S.

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