sabato 28 aprile 2012

apprezzate

questa è la parola del giorno. spesso mi sembra una cosa impossibile da vedere negli occhi delle persone, nelle persone che non sanno mai dire "ok, basta così, grazie". mi sembra una parola infinita. un termine senza mezzi termini. 
ho la consapevolezza che nella mia vita non basta mai quello che fai, dove arrivi o quello che pensi.
ci sarà sempre chi è bravo a puntare il dito, chi fermo in poltrona ti giudicherà o spererà che tu sia il nuovo messia che salverà il mondo. ma non è così. per lo meno non credo funzioni così. io dico di no, dico basta, dico stop. perchè non so più che fare e dove andare, chi aspettare, chi accettare, chi e chi.
chi?
allora decido che forse, devo iniziare io ad apprezzare davvero quello che la vita mi offre, da un messaggio la mattina, a una carezza, a un sorriso, al mio cane che mi scodinzola intorno.
perchè ogni giorno bisogna aprire gli occhi, crederci e non sperare sempre che le cose ti cadano dal cielo in testa e tutto si risolva. 
bisogna essere umili, ma non umili di parole, umili di testa.
io oggi apprezzo.
perchè sono stufo, almeno per queste 24 ore, della gente negativa e che troppo parla.
apprezzo, perchè apprezzare regala sempre un sorriso.


S.

sabato 21 aprile 2012

felicità

il termine felicità sta a significare lo stato d'animo positivo di chi si ritiene soddisfatto della sua vita. ecco ora mi chiedo chi cazzo sia felice in questo mondo? dai, sinceramente, c'è qualcuno davvero che può dirmi "io sono un essere umano cazzutissimamente felice!" no no no. 
forse posso dire che ci siano attimi felici di smarrimento totale e incondizionato dal mondo esterno. ma quindi la felicità non deriva più dal mondo ma da un singolo evento, momento, attimo. ad esempio un sorriso, uno sguardo felice, due occhi che brillano. 
oppure un abbraccio, di quelli stretti, di quelli che cercano un riparo. 
o un bacio, ah si un bacio appassionato di quelli che ti fanno scordare anche l'esistenza. 
la musica? un libro? una foto? un dipinto?
ma forse io sono dell'idea, che alla fine, nonostante le montagne di merda che ogni giorno ci tocca mangiare, se c'è qualcosa che ti emoziona, che ti fa perdere anche per un istante la cognizione del tempo, che ti fa dire "ah però..." allora forse vale davvero la pena viversela. perchè non facciamo male a nessuno a provarci, a sognare e aspettare. accettare. volere.
volare.
siamo persone e quindi amiamo. odiamo. 
ci emozioniamo. viviamo.
per fortuna.




S.

lunedì 16 aprile 2012

quando finisce l'assenzio comincia il dolore...

il dolore, un termine che vaga nella mia mente molto spesso in questi mesi, e a cui non riesco nella maggior parte dei casi a dare una risposta logica.
sai però che una mattina ti svegli, vai in cucina, prepari la macchina del caffè e quando vai a premere il bottone del gas senti solo il soffio e l'odore di fogna. non vedi la scintilla partire, non vedi la fiamma accendersi. all'inizio non te lo spieghi, stropicci gli occhi e riprovi.
fogna. premi e di nuovo fogna. fogna.
esci dalla cucina e vedi tua madre in vestaglia piangere e guardare il vuoto, e forse li inizi a renderti conto. la luce è andata via, "staccata" di netto, zac!
e li è proprio fogna allo stato puro.
il caffè non lo prendi più e inizi a ripensare a quel dolore di cui ti facevi mille idee. questo è dolore? un contatore della luce buttato giù.
e allora ricominci, prendi le tue cose, qualche mutanda, pigiama, piumone e cuscino, spazzolino, computer, e vai nella casa di sotto, dove c'è luce. tanto che quella luce dopo un giorno ti appare quasi come una speranza, ti appare quasi come una pace interna.
e non è più fogna.
poi vendi un anello, chiedi un prestito a una sorella e paghi quella cazzo di bolletta.
e quando torna la luce, forse un pò di fogna è rimasta.
o si chiama dolore?

S.