mercoledì 26 settembre 2012

mi guarda come un girasole


“[…] Anche la sua assenza è una cosa che sta con me.
E l’amo tanto che non so come desiderarla.
Se non la vedo, la immagino e sono forte come gli alberi alti.
Ma se la vedo tremo, non so che ne è di ciò che sento nella sua assenza.
In tutto me stesso ogni forma mi abbandona.
Tutta la realtà mi guarda come un girasole con il suo viso nel mezzo.”


[Poemi di Alberto Caeiro, Fernando Pessoa.]

martedì 25 settembre 2012

sangue del mio sangue



Ora so perché mi blocco 
in questo amplesso funesto 
perché quando ti tocco 
sembra quasi che sia incesto 

mani senza l'istinto 
di possedere il tuo corpo 
io ti ammiro come un dipinto 
davanti al quale sono assorto 

perché sei sangue del mio sangue 
carne della mia carne.

lunedì 24 settembre 2012

e vai avanti contento, anche se...

Penso che l'amore sia una cosa enorme, ma nella vita bisogna circondarsi di tutto un pò, e penso che a volte non basta.
E questo mi è capitato recuperando, a testa bassa e chiedendo scusa, tutte le mie amicizie di un tempo. Quelle persone che nel bene e nel male mi sono state vicine anche da lontano, anche in silenzio, in quel tacito pensarsi sempre e comunque.
E questo mi fa felice, mi rende consapevole che ho fatto la scelta giusta, la scelta di riprendere la mia vita, rispettando in totale sincerità chi avevo al mio fianco, e soprattutto me stesso.
Questo vortice di giornate impossibili ha trascinato dentro anche persone che sono sempre state al mio fianco, persone a cui voglio bene e che ogni giorno mi mancano.
Perchè schierarsi da un lato fa parte della storia dell'uomo.
Ma io non sono arrabbiato con loro, so solo che mi mancano, mi manca un "ciao come stai" o una passeggiata di sera.
Mi manca sapere che combinano, dove stanno, come stanno i loro cuori e come procede il lavoro.
Mi manca quella chiacchierata di sera a parlare di calcio, mi mancano le luci di uno scompartimento, la pizza di casa, la televisione insieme a vedere niente.
Vorrei chiedervi mille cose, vorrei farvi partecipi della mia di vita, di quello che mi succede, delle mie gioie.
Vorrei farlo senza essere giudicato.
Ma forse avete paura anche un pò voi, che i giudizi di voler sapere come va, possano far rimanere male qualcuno.
Mi dispiace, sapere, che lasciando una parte del mio cuore, con lui si è allontanata anche quella parte che la colorava tutti i giorni, in tutti questi anni, in tutti quei momenti.

Peccato. Ma io sono qui, vi aspetto, perchè alla fine siete sempre nel mio cuore.

S.

poesia del lunedì


"E allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto."

[Pablo Neruda]


domenica 23 settembre 2012

...corri un rischio


"Le persone si dicono: “Mi piaci”.
Perché non si dicono: “Ti amo”?
Perchè l’amore è impegno, coinvolgimento, rischio, responsabilità. 
L’attrazione è solo momentanea: oggi puoi piacermi, dimani no; non c’è rischio in questo. 
Quando dici ad un persona: “Ti amo”, corri un rischio. 
Stai affermando: “Ti amo: continuerò ad amarti, ti amerò anche domani. 
Puoi dipendere da me, è una promessa”."

Osho

venerdì 21 settembre 2012

quella sensazione


"Conosci quella sensazione? 
Quando stai solo aspettando di tornare a casa, in camera tua, chiudere la porta, buttarti sul letto. 
Soltanto lasciare fuori tutto quello che hai tenuto per tutto il giorno. Quella sensazione di disperazione. Sei stanco. Stanco di tutto, stanco di niente. 
Vuoi solo qualcuno che stia lì e che ti dica che va bene. Ma non ci sarà nessuno. 
Lo sai che devi essere forte per te stesso, perché nessuno può aggiustarti.
Ma sei stanco, stanco di essere forte. 

Per una volta vuoi solo che sia facile. Che sia semplice.
Essere aiutato. Essere salvato. Ma sai che non succederà. 

Ma stai ancora aspettando, ancora desiderando. 
E stai tenendo duro, e stai combattendo con le lacrime negli occhi. 

Si, stai combattendo."

e da terra, da lì m’alzerò …

Quando vedo questa foto di Parigi penso sempre a cosa succede dentro la casa che copre quel tetto. Ricordo bene i profumi di quelle vie, il calore degli artisti di strada, le musice de La Vie En Rose che risuonavano nelle orecchie anche quando non le sentivi.
La cosa più affascinante fu fermarsi davanti ad un piccolo negozio che vendeva Carillon, che girando a mano suonavano musiche parigine tanto da far fermare il tempo. Mangiavo baguette e correvo dietro a tanti piccioni. I sorridi dei turisti, gli sguardi dei mimi e i camerieri che ti invitavano ad entrare nei loro posti.

Salite e discese infinite che portavano a spettacolari viste sulla Tour Eiffel. 
Ecco oggi vorrei tanto farmelo un giro su quelle strade, mettere le cuffie all'orecchio con Jeff che mi canta qualcosa, sedermi su un prato e chiudere gli occhi. Io e Stefano, e tanta voglia di star bene.
Mi manca troppo quella spensieratezza.


S.

giovedì 20 settembre 2012

I giochi di equilibrio


"I giochi di equilibrio sono i più difficili, e gli unici che vale la pena di imparare.
L’equilibrio tra il vicino e il lontano, tra il sempre e il mai, tra il poco e il troppo poco.

Così, mentre me ne torno a casa stanco e felice e in preda a uno struggimento infinito, penso alla difficoltà di scegliere la strada giusta, che a guardarle, tutte le deviazioni, c’è da diventare matti.

Essere troppo presenti, esserlo troppo poco.
Girare un foglio e vedere come va (non è mai morto nessuno, e se fosse proprio questa la prima volta?) oppure tenersi un po’ qua e un po’ là, e fare continui rimandi.
Scegliere la strada che ci sembra giusta e portarci dietro tutti i bagagli – che son pesanti – oppure fare brevi gitarelle nei dintorni delle cime, ma tornare, malinconicamente, in pianura, ogni sera.

È che vorrei dirti – e vorrei sentirmi dire – che tra poco sarà tutto a posto, e tutto facile.
E invece ci vorrà tempo, e pazienza e fede.
E coraggio.
E nessuno di noi due può aiutare l’altro a fare il suo pezzo, e io mi sento male, per questo, almeno un po’, a pensarci.
E non c’è nessuna sicurezza su quello che ci sarà domani, e oltre; perché noi ci diciamo delle cose, e ce ne promettiamo (poche, per fortuna poche) altre, ma la verità è che non sono promesse, ma solo speranze; ma sono le nostre, e le stringiamo forte.

E io qui, nel buio (com’è buio, che sta arrivando davvero l’autunno) penso che vorrei fare un salto nel nostro futuro a vedere come sarà.

Ma poi penso anche che non voglio saperlo, che non si sa mai che sia troppo diverso da quello che desidero, e poi mi tolga la voglia di mettermi a viverlo.

Ma desidero forte desideri grandi, Tu.
Spero che siano gli stessi tuoi, ecco.
Questo, questo sì."

[Il treno delle 19 e 20 - Lacasadelsole]