martedì 22 maggio 2012

conquisterò il mondo con un paio di converse

Qualche giorno fa così per caso mi sono trovato davanti agli occhi un paio di converse, nuove, comprate anni fa. 
La prima cosa che mi è venuta in mente sono state le parole di qualcuno che diceva che quelle scarpe danno senso di libertà, nessun dovere, di spensieratezza, viaggi e vita senza regole.
E' vero e con loro sono andato da solo alla prima esposizione di una mia foto in vita mia.
Appoggiato a un muro di questo locale antico, con i piedi contro la parete, ho pensato che magari potevo rovinare quella parte di pietra, che magari cadeva tutto giù e che per colpa mia e delle mie converso, potevo rovinare un pezzo di storia.
Poi invece mi sono detto che con quelle converse forse potevo fare la differenza. 
E che quel posto rappresentava la vita che sognavo da bambino. Immagini, colori, musica, gente e creativi.
Coraggio e determinazione. 
La giornata è passata in fretta, e sono tornato a casa.
I piedi mi facevano male, erano rossi e gonfi, colpa di quelle converse forse ancora non adatte alle mie estremità.
Ma avrebbe avuto senso fare qualcosa senza soffrirne un po', senza difficoltà, senza poi portare cicatrici o segni dietro?
Credo di no, quindi, per un pomeriggio anche quelle scarpe mi hanno insegnato che nella vita, se vogliamo qualcosa, dobbiamo sudarcelo, passando anche per tanti dolori, ma con coraggio i sorrisi alla fine arriveranno.
Perchè se ci credi davvero, se sei determinato, e sei uno con le palle, le cose le affronti, anche se all'inizio fanno paura e tanto male.
E oggi, le converse, le rimetto di nuovo.

S.

martedì 8 maggio 2012

pane e merda

tema del giorno?
l'emigrazione.
tema del giorno?
cazzari.
tema del giorno?
non criticate.
tema del giorno?
ora parlo io.
allora, una cosa che mi chiedo da molto tempo ormai è come mai tutti gli italiani sono bravissimi a lamentarsi della situazione attuale, a scendere in piazza per cazzate, ma per quanto riguarda il loro futuro, sono tutti seduti su una comoda poltroncina chiamata "lasciamociandare" e non fanno niente.
ci lamentiamo dei politici ladroni, ma non andiamo a votare, cosa che gente in passato ha conquistato con sommosse popolari. ci lamentiamo dei debiti, ma tutti li paghiamo alla fine. ci lamentiamo che i politici vanno a puttane, ma noi lo facciamo dietro la stazione tutte le notti. ci lamentiamo del caro benzina, ma non facciamo mai una settimana a piedi (che fa anche bene alla salute). 
potrei continuare per ore e ore, ma non ne ho voglia.
ora, la cosa che mi fa più incazzare però sono quelle persone che decidono di andare fuori da questo paese(premetto che rispetto le loro scelte) ma poi ci guardano dall'alto dei loro altarini perchè magari una botta di culo gli ha migliorato la vita.
ricordiamo che qui in Italia se siamo a questo punto, la colpa è nostra, solo ed esclusivamente nostra. 
nostra che non abbiamo mai deciso di rompere le righe e prenderci quello che vogliamo.
nostra che parliamo, scappiamo fuori con la scusa che in Italia non ci danno le possibilità per dimostrare quello che possiamo valere. no! 
se volete dimostrare qualcosa prendetevelo. conquistatelo. lottate. 
150 anni fa gente di 18 anni moriva in prima linea per darci oggi il futuro, per darci qualcosa.
e oggi voi disprezzate e date della puttana a questa repubblica, che tutti voi però vi siete scopati finchè vi è andata bene e non avete avuto problemi.
ora che la bottega ha chiuso però tutti criticano, vanno via, si lamentano e la puttana va a rotoli.
io però ci credo, sono sicuro che questo vecchio stivale è ammaccato, ma non distrutto.
e le persone come me, che ci credono, tra qualche tempo torneranno a ridere. perchè credono.
perchè abbiamo mangiato pane e merda, e ci è anche piaciuto.
sappiamo cosa sono i sacrifici.
se non ci proviamo, non cambierà mai un cazzo.


S.



sabato 5 maggio 2012

scontento

scontento. 
ci sono giorni in cui appena apro gli occhi inizio a chiedermi cosa manca in quel quadrato di lenzuola, cuscini e ferro. 
vorresti qualcosa?
vorrei ma non posso...
cioè penso che mi piacerebbe...
ecco non so nemmeno che cazzo scrivere. da dove cominciare. 
qualche giorno fa mi hanno detto che devo scrivere, che devo migliorare la tecnica, che dovrei buttarmi su questa cosa. io non so nemmeno da dove iniziare a spiegare che cazzo mi sento stamattina, perchè mi girano e sono scontento. figuriamoci se sono bravo a inventare storie, parlare d'amore oppure descrivere situazioni stravaganti. si io parlo di me, di quanto sia di merda la mia vita negli ultimi 3 anni e di quanto non ne posso più.
si perchè mi riesce bene raccontare i miei problemi, mi viene così naturale da sconvolgere le persone, da farle rimanere ad occhi sbarrati. tanto che la mia naturalezza a volte le fa scappare le persone, le fa tornare sempre qualche passo indietro. 
ma che cazzo avete paura?? ma è tanto difficile viverla questa vita di merda, questi giorni in cui non sappiamo manco che faremo tra un anno perchè tutto e tutti ci stanno rubando il futuro? non è possibile più farsi problemi per quello che ci piace e ci fa stare bene! quando troviamo un angolino di speranza, di felicità porca puttana io me lo tengo stretto, non lo faccio vedere a nessuno e me lo consumo piano piano. non ho più la fottuta voglia di darmi spiegazioni, non ho più la forza di parlare e nemmeno di arrabbiarmi. non ho voglia di nascondermi dietro muri e campane di vetro, non ho il desiderio di fare il morto che cammina. 
ce ne sono già troppi, che nemmeno si accorgono di quello che si stanno perdendo.
basta basta basta! 
e poi guardate.. va beh! niente! 
me la tengo per me...
oggi sono così scontento che nemmeno la cavalleria rusticana mi fa riprendere fiato. 
e vaffanculo!
scusate.


S.