mercoledì 27 giugno 2012

tatto a contatto

Ci sono dei momenti che ti cambiano la vita, come ci sono incontri, eventi e situazioni che sono capaci della stessa azione. 
Io però sono sempre stato scettico su teorie cosmiche su universi paralleli, aldilà e aldiquà, perchè alla fine sono uno di quello che si fa mille domande e che finchè le cose non le vede con gli occhi sbarrati non crede. Non credo. Poi però ti capitano cose strane, leggi un libro che ti fa alzare la pelle, e sudi, sudi così tanto che quando lo chiudi smetti di gocciolare. Ovviamente è il caldo estivo, ovviamente è l'umidità. Riapri il libro, leggi qualche riga e sudi ancora, e questa volta fa fresco, tira aria sul tuo viso, il sole è coperto e la strada è vuota. Chiudi gli occhi, ci pensi su e leggi ancora. Teorie sulla meditazione, sul silenzio e sulla vita. Io che non ci ho mai creduto, io che non ho mai minimamente pensato che chiudere gli occhi e sentirsi un calore nel petto potesse dare pace e armonia in un attimo.
Poi apro gli occhi e vedo una coccinella gialla, viva, che si muove e vola via, quasi salutando. Poi un albero. Poi il sole. Poi una farfalla. 

E' la natura che ho chiamato forse, e lei mi ha risposto, si è manifestata così.
E la paura è talmente tanta che piango, piango perchè la prima cosa che ho pensato è stata quella persona che tanto mi manca, che tanto vorrei guardare ancora negli occhi.

E da giorni mi sento osservato, quasi protetto. Quasi vuoto.
Ed è una sensazione grandiosa...
Adrò a fondo, sento che è la strada giusta. 


"la respirazione caotica serve a distruggere ogni schema esistenziale passato...
tu non sei corpo e mente; sei entrambe le cose nello stesso tempo." 
[Osho]


S.

lunedì 11 giugno 2012

marmellata 10.28

Stamattina finito di far colazione guardando il cucchiaino sul tavolo notavo resti di marmellata sia all'interno del ferro grigio e rigato che sul tavolo su cui era poggiato.
La prima cosa che ho fatto è stata quella di pulire con un tovagliolo lo sporco, e fin qui sembra una pubblicità di prodotti per la casa vero?
Beh no, la mia testa bacata invece mi ha fatto pensare a quella categoria di persone Marmellata 10.28, quelle persone che nonostante tutto ti rimangono attaccate addosso sempre.
Quelle persone che stanno bene con tutto, che tu le metta sul pane, sul burro, su un toast o dentro biscotti. Ovunque, che siano rosse, nere, arancioni o bianche.
Oddio, forse bianche no.
Il punto è quello, nonostante tu ci provi, alla fine sono li, che rimangono dentro, su una base di ferro o dentro lo stomaco, quelle granelle di zucchero ce le hai sempre, e non si staccano più. 
E come la sensazione di non poterne fare a meno, le mangi, le pulisci, ma poi ne vuoi ancora, ancora e ancora.
Si perchè vedete, per quanto tu voglia pulire, alla fine, su quel tavolo quando ci poggi il braccio lo senti ancora qualcosa di appiccicoso, qualcosa che quando alzi il gomito ti porta con lo sguardo a vedere cosa è. Magari ti incazzi, dici: "ancora non se ne va?!". 
Ma il braccio poi, dove lo tornate a poggiare voi?
Questa è marmellata 10.28 che poi ora potrebbe essere 10.38 perchè dieci minuti son passati e anche la curiosità vostra di sapere perchè quei numeri è saziata.
Ma non quella di mangiarne ancora...


S.

mercoledì 6 giugno 2012

tratti di vita


"E stai pur certa che ci sarò
in ogni respiro fuori tempo
in ogni angolo rubato al mondo
in tutte le pagine della memoria e 
in tutti i giorni che verranno da ora
nelle carte stracciate di ogni Natale
nelle notti a fare gara con il sonno
nelle mattine da far colazione con il sole 
e nei pomeriggi di pioggia
sotto le coperte calde
nei tuoi abbracci semplici
nei nostri balli improvvisati
nelle colline in attesa della stagione
e nelle pagine dei tuoi momenti migliori
perché sei preziosa
e mi piacerà innamorarmi ancora
mille volte, di te."


[Silvia Giulia Mendola]

lunedì 4 giugno 2012

corri ragazzo corri

Ieri sera passeggiando per la riviera mi sono imbattuto in uno di quegli episodi che ti fanno pensare per giorni interi.
Un ragazzo in carrozzella. Banale no?
No.
Ecco ieri mi sono reso conto di quanto siamo deboli a volte, di quanto ci lasciamo scappare le cose belle della vita, di quanto non ci accontentiamo mai, di niente, di quanto non apprezziamo più quello che il cammino ci regala.
Ma io ieri ho avuto la fortuna di incontrare due occhi lucidi e luminosi, che guardavano una ragazza, una amica, un amico. 
Una stretta di mano talmente forte da sentirmi una formica in mezzo a una grande metropoli, una potenza tremenda.
E li ti rendi conto di quanto la vita sia così grande. 
Il suo saluto è stato questo:
"oggi ero triste, ma il destino ci ha fatto incontrare e ora sono felicissimo!"
Ecco lui era felice, è bastato un bacio, una parola e una chiacchiera ed è andato via così, lasciandoci tutti a bocca aperta.
Aveva le mani nere, sporche delle ruote di quella sedia, ma era un nero così colorato che quasi faceva spavento.
E andando via io ho visto quel ragazzo correre, volava tra la gente con le mani in alto in segno di vittoria, e urlava, urlava un grazie che ha spaccato il mare in due e ha mosso la luna che era in cielo.
E gli occhi erano lucidi, ma questa volta i miei.
Cazzo se non abbiamo capito niente di questa vita.
Niente.
Corri ragazzo, corri anche per noi, che ne abbiamo bisogno.


S.

venerdì 1 giugno 2012

brucia brucia

La mia giornata è cominciata ascoltando tango in harlem, touch and go. 
Crostata, caffè, oroscopo, pipì e mail.
Beh che sono uno istintivo lo si sapeva già, no? Quindi nel tempo di ripresa mattutina mi imbatto nelle mie letture, e oggi tocca a quel maledetto di Bukowski, uno bello cazzuto, uno tosto, uno di quelli che beveva maledettamente la vita, e forse lui rappresenta il me di oggi. Il nuovo me. 
Io sono per quelli che "gridano quando bruciano" non per i tristi malinconici e silenziosi afflitti nell'accettare la loro noiosa vita. Si sono uno di quelli che quando ti guarda negli occhi ti vede l'anima, te la scruta, te la tocca, graffia e poi la lecca per far bruciare meno la ferita. Sono uno di quelli che vuole bruciare all'inferno, vuole urlare, correre e spaccarsi il cuore in due. Voglio morire ridendo senza avere paura di ciò che non ho fatto, senza spiegarmi perchè sarebbe stato sbagliato.
Si forse sono un animale allo stato puro, un affamato di emozioni e di occhi lucidi. Occhi curiosi, che si chiedo "perchè io, perchè me". Voglio fare qualcosa che faccia paura alla gente comune, perchè la gente comune con me ormai ci sta male, non accetta i miei silenziosi sguardi. Ma non chiedetevi il perchè. Poi ne avrete ancora più paura. Non sono più per i compromessi ne per il quieto vivere. Sono per il "che cazzo di casino, ma che botta di vita!".
Quindi?
Fanculo, forse devo ancora cambiare qualcosa di me.
Ma almeno ci sto pensando...


S.