lunedì 4 giugno 2012

corri ragazzo corri

Ieri sera passeggiando per la riviera mi sono imbattuto in uno di quegli episodi che ti fanno pensare per giorni interi.
Un ragazzo in carrozzella. Banale no?
No.
Ecco ieri mi sono reso conto di quanto siamo deboli a volte, di quanto ci lasciamo scappare le cose belle della vita, di quanto non ci accontentiamo mai, di niente, di quanto non apprezziamo più quello che il cammino ci regala.
Ma io ieri ho avuto la fortuna di incontrare due occhi lucidi e luminosi, che guardavano una ragazza, una amica, un amico. 
Una stretta di mano talmente forte da sentirmi una formica in mezzo a una grande metropoli, una potenza tremenda.
E li ti rendi conto di quanto la vita sia così grande. 
Il suo saluto è stato questo:
"oggi ero triste, ma il destino ci ha fatto incontrare e ora sono felicissimo!"
Ecco lui era felice, è bastato un bacio, una parola e una chiacchiera ed è andato via così, lasciandoci tutti a bocca aperta.
Aveva le mani nere, sporche delle ruote di quella sedia, ma era un nero così colorato che quasi faceva spavento.
E andando via io ho visto quel ragazzo correre, volava tra la gente con le mani in alto in segno di vittoria, e urlava, urlava un grazie che ha spaccato il mare in due e ha mosso la luna che era in cielo.
E gli occhi erano lucidi, ma questa volta i miei.
Cazzo se non abbiamo capito niente di questa vita.
Niente.
Corri ragazzo, corri anche per noi, che ne abbiamo bisogno.


S.

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