giovedì 26 gennaio 2012

l'indifferenza della speranza

...e poi ti ritrovi al giorno dopo, ti alzi, felice, scrivi un post-it con un bel pezzo di Salinas e vai, giù di li con mille speranze.
E si perchè la parola speranza ormai è diventata come il pane.
Pensi magari di raccogliere qualche mimosa e di portarle alla cara Nonna, che non c'è più da quasi 8 anni.
Se n'è andata a San Valentino, il giorno degli innamorati. Mi manca. Cazzo se mi manca.
Magari lei quella moneta da 1 euro di ieri la farebbe diventare subito 10 euro. Magia.
Speranza.
Invece togli i punti al cane operato 10 giorni fa, tanto per parlare di problemi.
Metti la benzina, stavolta 30 euro perchè i benzinai stanno per chiudere a causa di uno sciopero nazionale giusto. Anzi giustissimo. E in quei secondi ti accorgi che 30 euro sono 17,8 litri di benzina.
Fanculo Italia.
Poi racconti i problemi alle persone care.
Che sei a secco, che quella moneta da 1 euro è diventata un pugno di polvere oggi.
E speri che oggi qualcosa si possa incassare, anche solo 20 euro.
Magari due bei piatti di carbonara? o due insalatone con bistecca?
Speranza.
Dicevo, racconti i tuoi problemi a qualcuno.
Ma i tuoi problemi diventano guai altrui. Iniziano i primi "e ma tu..." oppure "sapessi che periodaccio anche io..."
A me sarebbe bastata una pacca sulla spalla, un abbraccio.
Non volevo soldi. Non risolverò il problema con 10 euro.
Poi passi sul ponte di Pescara, guardi la montagna e vedi un cielo azzurro come non mai, e la bella addormentata innevata fino alla sua metà.
E pensi che quello è un miracolo.
Un miracolo dei i miei occhi che hanno visto in una montagna, il profilo di una bella donna.
Che ha anche delle gran belle tette.
Speranza = indifferenza.
Oggi.

S.

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