lunedì 25 marzo 2013

good luck

niente, ti alzi la mattina, occhi sempre fissi nella stessa parete e fai colazione.
poi una chiamata, due chiacchiere e via si decide di andare. mollare tutto, quattro monete in tasca, tanta speranza e occhi che ricominciano a sperare in un futuro migliore.
ma non si scherza con i cambiamenti gente, non si gioca con le reazioni temporali e mentali di ogni cazzo di tua decisione presa, fissa e ferma. cambiare la mia vita. 
si quello che abbiamo deciso in quel pomeriggio in macchina è il posto in cui sono ora, "una delle città più costose del mondo" dice un nostro coinquilino. turco.
ne abbiamo passate in un mese, ma proprio tante. egoisti, si, siamo stati dei cazzo di fottuti egoisti che abbiamo deciso di mollare amici, gente, case, cani e mattoni.
ma oggi qua stiamo, in una casa a 3 piani, con due cessi e una cucina che lasciano sempre con una macchia di olio sul gas.
dieci persone su tre piani, tante differenze, tante cose che fanno sbarrare gli occhi.
lingue sconosciute alle orecchie che mettono paura, e la sua lingua ogni mattina che mi bacia e mi da la carica. strane coincindenze vero?
ma ci è bastato poco, davvero poco, per conoscere queste vie, questi supermercati, le carte della metro che costano 30 cazzo di pound a settimana, la puzza di cucina che non si capisce che roba è. facciamo il numero inglese quello con lo 07 davanti, stampiamo i curriculum su cui scriviamo ovviamente tutto quello che abbiamo combinato in questi anni.
ma dopo una settimana fatta di duemilamiliardi di passi capiamo che vanno presi per culo fondamentalmente anche loro.
gli inglesi vogliono un curriculum di una pagina, una foto e tre cazzate.
ricominciamo, con meno soldi e più preoccupazioni.
la strada per la fortuna non è così semplice, devi penare la fame e la merda deve arrivare fino al naso, devi passare il sabato e la domenica dentro una camera, non dormire la notte perchè ubriachi fanno casino sotto casa.
devi vendere l'anima al diavolo forse... 
ma io non lo faccio, io sul curriculum ci scrivo che l'anima mia cucinava, faceva il barista, lavava i piatti.
magari lui ci crede e io me la rido.
e se non succede?
trovo una soluzione, ma non mi faccio fregare e da qui non me ne vado... 

tanto a mangiare lo riporto a casa.
promesso cazzo!
good luck... and good fuck!

S.

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